Secondo appuntamento del ciclo “Sport, valori e inclusione sociale”.
7 dicembre 2020, ore 17:00 (modalità online).
Dialogo con Simone Grigoletto (filosofo morale dell’ Università degli studi di Padova) che ci aiuterà a comprende il senso dell’etica dello (e nello) sport.
Il dialogo prende le mosse dalle parole con le quali Bill Walton, indimenticato cestista NBA, racconta il suo rapporto con l’allenatore John Wooden (autentico mito dalla pallacanestro): «John Wooden è stato il più grande allenatore di pallacanestro di tutti i tempi. Da lui ho imparato però più cose che riguardassero come vivere la vita, piuttosto che come giocare a pallacanestro». Un caso concreto di come lo sport possa insegnare non solo competenze tecnico-tattiche ma, più in generale, competenze umane, relazionali, sociali.
Nel suo intervento Grigoletto ha costantemente messo in dialogo dimensione pratica e storia della filosofia: Aristotele, Seneca, Locke, Mill e, al tempo stesso, il suo essere sportivo, allenatore, educatore. Filo rosso che collega tutti questi spunti di riflessione è l’esigenza di ritrovare il senso autentico della parola etica: non più mera riflessione su ciò che è giusto o sbagliato, non è più solo volontà di definire leggi e regole, ma percorso di ricerca sul senso autentico del vivere (e del vivere bene). Domanda sul fine ultimo del nostro stare al mondo (sul telos) e riflessione sul senso di quella felicità intesa come bene a cui ogni uomo tende.
Il dialogo potrà essere seguito sul nostro canale Youtube al seguente link e su Facebook Istituto Jacques Maritain
Approfondimento
Come calare questi discorsi – e questo riscoperto significato dell’etica – nel contesto della pratica sportiva? Qual e il telos dello sport? Quale il suo senso? Forse, suggerisce Grigoletto, aiutarci a giocare la partita della vita con maggior consapevolezza e con maggiori risorse interiori. Tre, in particolari, quelle che lo sport può allenare: autonomia, autocoscienza, inclusione.
Per essere realmente educativo, però, lo sport ha bisogno di allenatori responsabili e di modelli credibili. Ecco allora che Grigoletto solleva alcune domande su cui vale la pena sostare: quali sono i rischi dell’ammirazione e quali le responsabilità dei grandi sportivi e degli allenatori? Come bisogna approcciarsi alle vittorie, ma soprattutto alle sconfitte? Fino a che punto lo sport può essere inclusivo?
Se cercate qualche possibile risposta e, soprattutto, se volete lasciarvi interrogare da queste domande, non vi resta che guardare il video dell’incontro.
Locandina dialogo