Edizione 2011
Fallire e rivivere
Lunedì 20 giugno
Fallire e rivivere. La fragilità nel cammino dell’uomo.
Introduzione antropologica
Relatore: Giovanni Grandi –Università di Padova
Nessuno si augura di “fallire” nella vita, al contrario tutti vorremmo avere “successo” e riuscire. Eppure l’esperienza delle persone è testimone dell’inevitabilità del fallimento: ogni biografia conosce battute di arresto, piccole o grandi. È possibile allora riconoscere a fallimenti e fragilità un ruolo significativo, forse persino prezioso ed irrinunciabile, nell’itinerario personale di maturazione? Quali chiavi di lettura suggerisce una prospettiva di analisi antropologica?
Martedì 21 giugno
Conversione e cambiamento. Le sfide dell’età adulta alla prova della fragilità
Relatore: Andrea Toniolo - Preside Facoltà Teologica del Triveneto
La vita dell’uomo conosce un susseguirsi di stagioni, caratterizzate da diverse esperienze, diversi investimenti, diverse assunzioni di responsabilità. In ciascuna di esse la fragilità assume volti diversi. Tuttavia è nell’età adulta che la persona avverte la necessità di misurarsi fino in fondo con i propri limiti per trovare e quindi custodire una “vita buona”. Quali sono le sfide tipiche della stagione della maturità? Quali sono i cambiamenti che attendono ciascuno? Come far sì che limiti e ferite possano dar valore all’esistenza, anziché sottrarlo?
Mercoledì 22 giugno
Accostarsi al fallimento. L’approccio alle crisi della persona
Relatore: Silvia Landra - psichiatra, Casa della Carità, Milano
Il cammino dell’uomo conosce la fatica, l’interruzione, talvolta anche il regresso. Più spesso si tratta di momenti o di periodi che tuttavia conoscono un termine grazie all’impegno della persona e di quanti la supportano. Alle volte però è difficile poter contare sull’iniziativa di chi vive un’esperienza di crisi, specialmente se occorre misurarsi con forme più o meno importanti di patologia della psiche. Cosa significa accostarsi per portare aiuto in questi casi? Come vivere e convivere con le fragilità irrisolvibili? Quale sguardo sull’umano consentono di far maturare?
Giovedì 23 giugno
Fragilità personale e spazio pubblico. Quando la vulnerabilità del malato diviene motivo di conflitto
Relatore: Leopoldo Sandonà – Studium Generale Marcianum, Venezia
L’ambito della “sanità” si misura strutturalmente con il problema della fragilità: la salute è un bene spesso insidiato e l’attesa di ciascuno è di poterla conservare e, al caso, di poterla rapidamente recuperare. Ma cos’è “salute”? Cosa significa recuperare le condizioni di una “vita buona” compromessa da un infortunio o da un’invalidità? Chi concorre a stabilire obiettivi di mantenimento o di recupero? Attorno a questi interrogativi si condensano conflitti tra prospettive diverse, che rivelano modi talvolta incompatibili tra loro di concepire il senso della vita umana. L’antropologia gioca forse un ruolo sottovalutato nel variegato campo della “cura”?
Venerdì 24 giugno
Educare alla fragilità. Ruolo e portata del fallimento e della ricostruzione nell’azione educativa
Relatore: Andrea Porcarelli – Università di Padova
Se la fragilità viene riconosciuta come un ingrediente irrinunciabile della vita, più che come un inconveniente accidentale, allora diventa cruciale tenerne conto anche nell’immaginare la fisiologia di un percorso educativo. La stessa saggezza popolare suggerisce che “sbagliando si impara”, ma è possibile guadagnare una prospettiva più articolata? In che modo insegnare ad affrontare costruttivamente i propri (e gli altrui) errori? Cosa significa trattare la fragilità non come una eventualità, ma come un passaggio naturale nel cammino di maturazione? Quale valore ha la “ricostruzione” nell’azione educativa?
Sabato 25 giugno
Consegna diplomi e verifica finale