PROGRAMMA 4-6 LUGLIO 2016
Il corso si articola in 5 moduli, disposti su due giornate e mezza, attraverso i quali i partecipanti vengono accompagnati nell’affrontare i principali problemi che si pongono nell’avviarsi verso i tempi di silenzio e di riflessione personale. Ogni modulo propone spunti teorici, esercizi coordinati e momenti di verifica (anche personali), finalizzati ad acquisire gli strumenti antropologici di base che consentono di superare il senso di disorientamento che spesso ciascuno avverte quando si trova a vivere un tempo di silenzio.
1. A PARTIRE DAL CONFLITTO
4 luglio - pomeriggio
L’esperienza dell’indecisione, i diversi modi di leggere le pressioni interiori e di strutturare un modello teorico per mettere a fuoco le “parti in lotta”.
Fin dall’antichità i pensatori di diverse tradizioni hanno osservato che il conflitto interiore – e specialmente quello che si concretizza nell’indecisione – costituisce il primo laboratorio su cui soffermarsi per comprendere anzitutto in che modo ciascuno è già abituato a “leggersi dentro”. La vita rallenta fisiologicamente quando si tratta di prendere delle decisioni importanti: è allora che il tempo del silenzio quasi si impone, aprendo momenti di sospensione e di riflessione in cui la parola interiore diviene più intensa e tesa ma, proprio per questo, più facilmente analizzabile. Non tutti i modelli interpretativi del conflitto interiore si equivalgono: alcuni risultano molto intuitivi ma altrettanto superficiali, altri molto articolati ma complessi al punto da rimanere appannaggio degli specialisti. È possibile allora coniugare profondità di analisi e semplicità? È una sfida che va affrontata, per rilanciare la fiducia nel fatto che la dimensione interiore rimane essenzialmente un terreno in cui ciascuno può scoprirsi a casa propria.
Il modulo offre un primo quadro teorico unito a un momento di laboratorio finalizzato a mettere a fuoco il proprio modello di lettura delle “voci” del silenzio.
2. LA LOTTA INTERIORE E LA POSTA IN GIOCO
5 luglio - mattina
Il “dialogo interiore”, la concentrazione e la distrazione, gli interrogativi sui significati esistenziali di questi vissuti.
Al di là dei motivi specifici che spesso portano a sperimentare periodi di tensione interiore (anche forte) sorge un interrogativo: che cosa è in gioco nel continuo o nel ripetuto conflitto tra pensieri, percezioni, propositi che si avvicendano interiormente? Cosa ci rivelano di noi stessi e delle nostre attese più autentiche? Perché quando ci sembra di riuscire ad inoltrarci più in profondità spesso accade anche di smarrire quella traccia e di ritrovarsi nuovamente occupati a pensare a questioni più superficiali o lontane dall’essenziale?
Il modulo offre una prospettiva di comprensione del “dialogo interiore”, del suo significato e delle sue aperture, e propone di esercitarsi sul riconoscimento delle diverse forme della distrazione.
3. SENZA PAROLE
5 luglio - pomeriggio
La corporeità e la memoria, l’accoglienza del “sentito” e l’intreccio tra il sentire e il pensare.
Raramente il silenzio è realmente privo di pressioni, di “voci” che risuonano, che ritornano o che si propongono interiormente per la prima volta. Tuttavia è anche comune l’esperienza del non riuscire a distinguere che cosa realmente dicano queste diverse suggestioni. Talvolta c’è rumore, ma mancano le parole perché il “sentito” riesca ad esprimersi. Molte decisioni impulsive, di cui capita anche di rammaricarsi profondamente subito dopo averle attuate, nascono in frangenti in cui il vociare interiore non ha avuto tempo e modo di distendersi ed il gesto – magari anche violento – ha finito per farsi sostituto di una parola che non è riuscita ad articolarsi.
Il modulo accompagna nella riscoperta della capacità di pensiero e di memoria veicolata dalla corporeità, alla ricerca del nesso profondo e dell'intreccio tra sentimenti e pensieri.
4. IN ASCOLTO DEL MOVIMENTO: NOMINARE IL "SENTITO"
6 luglio - mattina
Riconoscere i “sentimenti” di base e valorizzarne la funzione rivelativa dei vissuti.
L’intreccio tra sentimenti e pensieri ha condotto alcuni degli autori più accreditati della tradizione antropologica a studiarne i nessi: il discernimento del “sentito” risulta importante per affinare la capacità di ascolto di quel che i vissuti raccontano e di quel che si sta attraversando. Riconoscere i diversi sentimenti e coglierli anche nel loro valore di sintomo risulta preliminare per poter distinguere con maggiore chiarezza la natura delle “voci” che si avvicendando nella dimensione interiore invitando all’azione.
Il modulo propone un quadro interpretativo dei principali “sentiti” attraverso cui riprendere e rileggere i materiali personali raccolti nel corso degli esercizi dei moduli precedenti.
5. LA CONVERSAZIONE INTERIORE: PAROLE SOLITE, PAROLE ALTRE
6 luglio - pomeriggio
Riconoscere la diversità delle pressioni interiori, distinguere opportunità di cambiamento e resistenze, interrogarsi sul senso del “meglio” nel proprio percorso di vita.
Via via che le “voci” interiori iniziano prendere più chiaramente parola e a rivelare il loro timbro inizia a prendere consistenza anche un interrogativo più radicale: se la lotta interiore è anche il luogo della decisione, luogo in cui ciascuno ha dinanzi il “fare come sempre” o il “fare altrimenti”, in che modo scorgere quale sia la direzione migliore verso cui procedere? Per iniziare ad affrontare questo genere di questioni è utile completare una “mappa” per il riconoscimento delle diverse provenienze delle “voci”: qualcosa sorge da se stessi, qualcosa giunge da “fuori”, nell’uno e nell’altro caso si avrà a che fare con il buono e con il malvagio, con qualcosa che sostiene la vita e qualcosa che la avversa e la mortifica.
Il modulo introduce ad una mappatura di base delle pressioni interiori che prendono parola, integrando così gli strumenti di lettura dei “sentiti” e sviluppando ulteriormente le possibilità di rilettura degli appunti personali raccolti attraverso gli esercizi proposti lungo le giornate di lavoro.