Lunedì 20 gennaio 2025, presso Palazzo Antonini-Stringher a Udine, si è svolta la presentazione del Bando Welfare 2025, promosso dalla Fondazione Friuli in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Giunto alla sua ottava edizione, il bando mette a disposizione 600 mila euro per progetti sociali e assistenziali, con l’obiettivo di sostenere le realtà del territorio impegnate quotidianamente a rispondere ai bisogni dei più fragili, promuovendo solidarietà e rafforzando i legami comunitari.
L’incontro ha rappresentato anche un momento di riflessione sugli impatti dei progetti finanziati negli anni dal Bando Welfare. Grazie al lavoro di ricerca dell’Istituto Jacques Maritain, oramai giunto alla sua quarta annualità, protagonisti della mattinata sono stati i cambiamenti promossi dalle organizzazione finanziate dalla Fondazione Friuli, soprattutto rispetto alla loro capacità di generare valore sociale nel territorio.
«Con il nostro lavoro – ha dichiarato Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli – stiamo sostenendo progetti che non si limitano all’assistenza delle persone fragili, ma mirano alla creazione di un ecosistema sociale innovativo, capace di unire forze pubbliche, private e del volontariato con un unico obiettivo: costruire una comunità inclusiva, che non lascia nessuno ai margini».
Per raggiungere questo traguardo, è essenziale monitorare l’impatto delle azioni finanziate, misurandone l’efficacia attraverso criteri specifici. Questo è stato il compito affidato all’Istituto Jacques Maritain.
«Una delle dimensioni più significative emerse dall’analisi – ha spiegato il dott. Luca Bianchi – è il forte legame tra territorio, beneficiari, attività svolte e attori coinvolti. Rispetto ai progetti finanziati nel 2023, i principali destinatari dei progetti sono stati familiari di persone fragili, disabili, caregiver, anziani, giovani e bambini. Complessivamente, sono state raggiunte circa 5.800 persone, con il coinvolgimento di 300 volontari».
Bianchi ha inoltre sottolineato che oltre il 50% dei progetti ha previsto attività formative per le fasce vulnerabili, mentre il 72% si è concentrato sullo sviluppo di competenze specifiche per queste categorie, dimostrando la capacità degli interventi di generare valore sociale e responsabilizzare i partecipanti. Un dato rilevante riguarda anche le risorse aggiuntive: più del 60% degli interventi è riuscito a raccogliere fondi supplementari grazie a operazioni di crowdfunding e fundraising.
L’Istituto Jacques Maritain è orgoglioso di aver contribuito a questa importante iniziativa, offrendo un’analisi approfondita e confermando il proprio impegno nel promuovere studi e ricerche che rafforzino il welfare di comunità.